Autore: Baingio

Leggendo i numeri di questo percorso un poco di preoccupazione viene: 470 metri di percorso, 106 metri di dislivello, una pendenza media del 40% e un numero variabile di gradini: chi dice che siano 661, chi 652, altri dicono 654.

Il dato vero è che diventa difficile contarli se gli occhi sono pieni del blu del mare e dell'azzurro del cielo, poi il vento e il sole completano l'opera e non è più necessario sapere quanti sono i gradini.

Si scende, si guarda il mare cento metri più sotto, si incontrano persone, si guarda il cielo.

Si sale guardando le roccie e il cielo e se il fiato comincia a mancare che c'è di meglio che voltarsi a guardare il mare o osservare l'isola Foradada, facendo magari qualche nuova foto?

Al massimo qualche gabbiano irriverente posato su uno spuntone di roccia vi darà un'occhiata distratta e lancerà il suo grido. Una sorta di risata da uno che ne ha viste tante di persone lungo queste rampe. Perfino i più "fisicati" non resitono alla tentazione di uno sguardo al mare con le onde che schiumano decine di metri più sotto.

Scendere fino al livello del mare è bello, ma la Escala del Cabirol porta alle Grotte di Nettuno, un sistema di sale collegate tra di loro da un percorso facile e accessibile a tutti.

La visita è facile e le guide sono preparate anche alle domande più curiose.

Alla fine del percorso ci si ritrova all'imboccatura della grotta, con il mare blu che schiuma contro le rocce.

Se avete scelto la scala anche per il ritorno uno sguardo preoccupato alla ripide rampe è d'obbligo, ma poi il blu vi rapirà e la risalita sarà meno dura del previsto.

Non c'è solo la scala per arrivare alle grotte, una gita in barca partendo da Alghero o da cala Dragunara (nei pressi di Capo Caccia), vi permetterà una fatica decisamente minore e di godere della maestosità delle falesie che si ergono dal mare, dell'isola Foradada, di Punta Giglio e del panorama della Baia di Porto Conte.